L’ educazione e lo sviluppo del bambino passano sicuramente anche attraverso il gioco: è proprio grazie ai giocattoli che il bimbo può esprimere la propria creatività e rendersi conto delle proprie capacità ed abilità.
Tuttavia un giocattolo scelto a caso è un gioco potenzialmente non sicuro e può essere fonte di rischi (anche seri) per la salute.
Il marchio CE garantisce la conformità di ogni prodotto a precise norme di sicurezza (e non solo); un oggetto privo di tale indicazione farà invece parte di quella, purtroppo, folta schiera di giochi contraffatti, che vengono importati dai paesi asiatici e la cui presenza si sta diffondendo in modo allarmante un po’ ovunque.
Essendo i bambini gli utilizzatori di questi prodotti, affidare loro un giocattolo di qualità insufficiente vuol dire mettere in pericolo la loro incolumità; è importante perciò vigilare e proteggere da parte dell’adulto, controllando che i prodotti acquistati non siano composti da sostanze tossiche, che non possiedano parti appuntite o taglienti o troppo piccole (col conseguente rischio di venire ingerite).
Come comportarsi quindi al momento della scelta del gioco giusto? Come controllare che rispetti le caratteristiche ideali?
Innanzitutto è opportuno rivolgersi per l’acquisto solo a negozi autorizzati. Le famigerate bancarelle, nonostante i prezzi allettanti, nascondono spesso qualità scadente e insidie non indifferenti; meglio quindi, a parità di budget, optare per l’acquisto di un numero minore di giochi, ma che siano di ottima qualità.
Il passo successivo è rapportare l’età del bambino al giocattolo che s’intende acquistare: un prodotto sicuro per una certa fascia d’età può essere invece dannoso per un’altra.
I bambini hanno una spiccata curiosità e tenderanno sia ad esaminare tutto il gioco sia a smontarlo, portando ogni pezzetto alla bocca, perciò si dovrà ispezionare preventivamente con cura il prodotto verificando non abbia ad esempio piccole costruzioni rimovibili, o occhi e naso non fissati con cura, o imbottiture “sospette” (se si tratta di un pupazzo).
Per bimbi che ancora non hanno raggiunto i 3 anni d’età è bene non comprare giochi che abbiano diametri inferiori ai 3,20 cm (così da scongiurare il rischio di soffocamento).
La scelta di una marca affidabile è molto importante, ma è altrettanto importante spaziare tra le tipologie di giocattoli esistenti, evitando di concentrarsi solo sui giochi “intelligenti”, ma preferendo ugualmente quelli in grado di stimolare la fantasia del bambino; anche la divisione maschio / femmina è poco sensata, in quanto non esistono giocattoli demarcatamente maschili o femminili, la divisione è di fatto artificiale ed operata dagli adulti.
Sorprendentemente, secondo gli esperti, è sbagliato mettere alla gogna giochi con caratteristiche violente (armi, spade, ecc..): l’aggressività fa parte delle emozioni umane e negarla può essere perfino controproducente, perché il bambino deve imparare ad affrontarla e soprattutto a saperla gestire. La supervisione di un genitore è comunque sempre la scelta ideale, così da monitorare ed eventualmente correggere il tiro a seconda dell’uso che il bimbo fa di tali giocattoli.
A quali rischi si espone chi utilizza giochi non conformi o contraffatti?
L’incidente più comune è il trauma causato da parti appuntite o affilate, soprattutto se il pezzo finisce a contatto con gli occhi. Anche l’inalazione o l’ingestione di un corpo estraneo, che provoca un’ostruzione delle vie respiratorie, rappresenta un rischio a volte purtroppo drammatico.
Se l’oggetto ingerito però riesce ad arrivare allo stomaco (eventualità frequente) allora le conseguenze non sono gravi, a meno che non si tratti di oggetti che si degradano, come le pile ad esempio, che potrebbero causare lesioni alle mucose dell’apparato gastrointestinale.
Come già sottolineato, la vigilanza di un adulto mentre il proprio figlio gioca, permette di garantire una maggiore sicurezza (soprattutto se si tratta di giocattoli nuovi) ed inoltre offre la possibilità di interazione, che a pensarci bene è ancora più importante del gioco in sé: il bambino ha bisogno di poter condividere l’esperienza del gioco anche con l’adulto.
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